Diario, news, storie da Cozzagrande

E' possibile che da qualche parte del mondo esista un luogo, una contrada che si chiami Cozzagrande. Qui è un luogo immaginario abitato dalle "cozze". Una cosa hanno queste di speciale che le distingue da tutti gli altri: è l'ostinazione eroica, oppure ottusa, dipende dai punti di vista, con cui si attaccano da qualche parte. Avranno pure tante altre qualità e difetti, come tutti. Ma uno riconosce una cozza perchè non si stacca più: sarà un luogo, una poltrona e perfino una sedia traballante.
Qui si racconta della cozza che è in ognuno.
E di una qualsiasi comunità o gruppo.
Quello che segue è un insieme di pagine di diario, di news, racconti, immagini della comunità di Cozzagrande. Seguendo la numerazione si ricompone il filo storico degli eventi. Ma non è necessario attaccarsi a quest'ordine per confondersi le idee.
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

23/10/08

Il Gran Giurì traballa, caracolla ed è soccorso da Pazz’Esco. Il retailing dell’inesistente. Un caso non perseguibile di vilipendio alla ragione.

Riunitosi in gran segreto, il Gran Giurì di Cozzagrande era molto nervoso per la figuraccia che stava facendo. Le cozze si autogovernavano. Nella angusta stanza dei bottoni Pazz’Esco continuava a pigiarli a caso e l’unico effetto che otteneva era che passava da un piano all’altro e c’era gente che entrava ed usciva come se avesse avuto un posto da dove venire e uno dove andare. Pazz’Esco provava anche a proporre incarichi a questo e a quella, ma quelli stavano un po’ e appena si riapriva la porta se ne andavano il più in fretta possibile.


Nessuna delle cozze di Cozzagrande aveva la forza di convincerlo che fin quando fosse rimasto chiuso nell’ascensore, quei bottoni non gli avrebbero consentito altro che di andare da un piano all’altro.
A Cozzagrande di Là sia di Sopra sia di Sotto serpeggiava il malumore perché si temeva sul futuro della comunità. Giungeva notizia che a Cozzagrande Vecchia i lavori di consolidamento della rocca su cui poggiavano le case era quasi terminato e già altre specie di cozze vi si stavano attaccando. Ma nessuno del giurì se ne curava. E, come non bastasse, tutte le cozze ormai avevano capito che Pazz’Esco per via delle sue alte protezioni aveva trovato il modo di mettere a squadra tutto il Gran Giurì, che proprio per rompere questo clima di sfacelo si era riunito determinato a recuperare la faccia. E non potendosela prendere con Pazz’Esco, non gli rimaneva che prendersela con le cozze comuni. Così il Gran Giurì prese tre decisioni. Primo, far finta di dare volontariamente piena fiducia a Pazz’Esco, altrimenti tutti avrebbero potuto pensare quello che era già stato pensato da tutti, e cioè che essi erano ormai, ciascuno e nell’insieme, suoi ostaggi. Secondo, creare divisioni tra le cozze per farle litigare tra loro e indebolirne la resistenza al ribaltamento. Terzo, annunciare un grande piano di ribaltamento basato su un nuovo misterioso business.
Fu così che il Gran Giurì invitò Pazz’Esco, che non se lo fece ripetere la seconda volta, ad illustrare finalmente il suo sfavillante piano. Le linee del trend salivano, salivano e non c’era più spazio per farle andare oltre, a meno che non si fosse fittato anche l’appartamento del piano di sopra. Quest’ultima questione fu rinviata. L’effetto trend crescente era tanto più strabiliante quanto più sfuggiva di quale fenomeno si volesse illustrare l’andamento. Pazz’Esco, comunque, convinse tutti che bastava il 30 percento. Non volle rivelare di più. Il Gran Giurì tirò un sospiro di sollievo e scoppiò in un applauso liberatorio. Adesso avevano un piano strategico, finalmente. Lo approvarono riservandosi di capirlo in seguito, dopo che fosse stato scritto in bella copia.
Quanto al secondo punto, il Gran Giurì si limitò a costituire una commissione segreta che avrebbe fatto un piano segreto che sarebbe stato attuato senza che nessuno se ne accorgesse.
Il terzo punto fu il più difficile da affrontare. Ma fu ancora una volta la genialità di Pazz’Esco a salvare tutti: lanciò la strabiliante business-idea di puntare tutto sul retailing dell’inesistente imponderabile. Tradotto a spanne, il commercio al minuto del niente. Fuoc’Amico ostentò gioconda soddisfazione, mentre incassava quest’altro affronto. Avrebbe voluto essere lui il salvatore di Cozzagrande. Ma si dovette accontentare di annunciare che stava finalmente riportando l’ordine a Cozzagrande e che si arrangiassero le cozze di lungo e di medio corso se rimanevano inconsolabilmente scettiche. Va però precisato che il fatto che Fuoc’Amico e i cozzari del giurì e la loro cozza di fiducia mostrassero di credere davvero alle loro stesse parole, li esonerava tutti dall'andare al cospetto del tribunale della ragione.
Perché si ha vilipendio perseguibile soltanto quando fosse dimostrato un barlume di raziocinio. E qui, manco col microscopio elettronico a scansione se ne poté trovare. Tutto questo, però, non lasciava affatto tranquille le cozze di Cozzagrande.