
Per trasportare gli scatoloni pieni di faldoni gravidi di idee e di procedure dai livelli alti a quelli bassi, verso il nuovo sito,
Pazz'Esco ottenne la deviazione di un immissario secondario del Po. Attraverso percorsi carsici l'acqua giunse allo sbocco di uno dei rubinetti del bagno degli uomini. Che fu prontamente aperto al massimo. L'opera, ammirata per l'alta ingegneria idraulica, produsse un corso d'acqua di portata sufficiente al galleggiamento degli scatoloni. Ne erano poco più di trecentocinquanta. Così che, appena furono lambiti da una portata d'acqua adeguata, incominciarono a galleggiare navigando uno dopo l'altro fino alle rapide delle scale centrali. Formavano dapprima, all'abbrivio, una linea continua. Poi si distaccarono di un pò, disegnando una linea tratteggiata fino, infine, a scomporsi oscenamente. Era il Pert. Il pert che si frammentava con le immaginabili conseguenze sul gantt. Il
Curatore al Pert fu energicamente ammonito. Secondo
Pazz’Esco avrebbe dovuto controllare il flusso dell’acqua a metà percorso, proprio là dove si formavano le rapide delle scale, manovrando con le sue braccia potenti tese lateralmente, con movimento a mo’ di remi. Ora più lentamente, ora più celermente, secondo necessità. In effetti era proprio questa la manovra che il
Curatore al Pert aveva appena abbozzato, le lunghe braccia stese e il palmo della mano pronto a frenare la furia dell’acqua, prima di essere travolto dal terzo scatolone zeppo di delibere, per quanto esso mostrasse la dicitura “fragile”, che quindi si è capito doversi riferire al soggetto investito. Alla fine, dopo un giorno ed una notte, le scatole furono tutte ammassate ai livelli inferiori. Fu restituito l’immissario al Po. Il getto d’acqua si ridusse fino ad un rigagnolo, lasciando a secco i
Salmoni, che si erano prontamente e istintivamente messi a risalire la corrente nel punto di maggiore turbolenza. Furono subito precettati da
Pazz’Esco per riportare su alcune scatole sfuggite al controllo di gestione.
1 commento:
ahahahahahah mitico!!!!
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