Diario, news, storie da Cozzagrande

E' possibile che da qualche parte del mondo esista un luogo, una contrada che si chiami Cozzagrande. Qui è un luogo immaginario abitato dalle "cozze". Una cosa hanno queste di speciale che le distingue da tutti gli altri: è l'ostinazione eroica, oppure ottusa, dipende dai punti di vista, con cui si attaccano da qualche parte. Avranno pure tante altre qualità e difetti, come tutti. Ma uno riconosce una cozza perchè non si stacca più: sarà un luogo, una poltrona e perfino una sedia traballante.
Qui si racconta della cozza che è in ognuno.
E di una qualsiasi comunità o gruppo.
Quello che segue è un insieme di pagine di diario, di news, racconti, immagini della comunità di Cozzagrande. Seguendo la numerazione si ricompone il filo storico degli eventi. Ma non è necessario attaccarsi a quest'ordine per confondersi le idee.
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

04/05/07

79ma puntata. Il transmitting dei colli. Disastrosa performance del Pert

Per trasportare gli scatoloni pieni di faldoni gravidi di idee e di procedure dai livelli alti a quelli bassi, verso il nuovo sito, Pazz'Esco ottenne la deviazione di un immissario secondario del Po. Attraverso percorsi carsici l'acqua giunse allo sbocco di uno dei rubinetti del bagno degli uomini. Che fu prontamente aperto al massimo. L'opera, ammirata per l'alta ingegneria idraulica, produsse un corso d'acqua di portata sufficiente al galleggiamento degli scatoloni. Ne erano poco più di trecentocinquanta. Così che, appena furono lambiti da una portata d'acqua adeguata, incominciarono a galleggiare navigando uno dopo l'altro fino alle rapide delle scale centrali. Formavano dapprima, all'abbrivio, una linea continua. Poi si distaccarono di un pò, disegnando una linea tratteggiata fino, infine, a scomporsi oscenamente. Era il Pert. Il pert che si frammentava con le immaginabili conseguenze sul gantt. Il Curatore al Pert fu energicamente ammonito. Secondo Pazz’Esco avrebbe dovuto controllare il flusso dell’acqua a metà percorso, proprio là dove si formavano le rapide delle scale, manovrando con le sue braccia potenti tese lateralmente, con movimento a mo’ di remi. Ora più lentamente, ora più celermente, secondo necessità. In effetti era proprio questa la manovra che il Curatore al Pert aveva appena abbozzato, le lunghe braccia stese e il palmo della mano pronto a frenare la furia dell’acqua, prima di essere travolto dal terzo scatolone zeppo di delibere, per quanto esso mostrasse la dicitura “fragile”, che quindi si è capito doversi riferire al soggetto investito. Alla fine, dopo un giorno ed una notte, le scatole furono tutte ammassate ai livelli inferiori. Fu restituito l’immissario al Po. Il getto d’acqua si ridusse fino ad un rigagnolo, lasciando a secco i Salmoni, che si erano prontamente e istintivamente messi a risalire la corrente nel punto di maggiore turbolenza. Furono subito precettati da Pazz’Esco per riportare su alcune scatole sfuggite al controllo di gestione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ahahahahahah mitico!!!!