Diario, news, storie da Cozzagrande

E' possibile che da qualche parte del mondo esista un luogo, una contrada che si chiami Cozzagrande. Qui è un luogo immaginario abitato dalle "cozze". Una cosa hanno queste di speciale che le distingue da tutti gli altri: è l'ostinazione eroica, oppure ottusa, dipende dai punti di vista, con cui si attaccano da qualche parte. Avranno pure tante altre qualità e difetti, come tutti. Ma uno riconosce una cozza perchè non si stacca più: sarà un luogo, una poltrona e perfino una sedia traballante.
Qui si racconta della cozza che è in ognuno.
E di una qualsiasi comunità o gruppo.
Quello che segue è un insieme di pagine di diario, di news, racconti, immagini della comunità di Cozzagrande. Seguendo la numerazione si ricompone il filo storico degli eventi. Ma non è necessario attaccarsi a quest'ordine per confondersi le idee.
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale.

13/05/07

78- Come a Cozzagrande nacque un nuovo business nel continuo cambiamento. L'inutile ricerca dei margini. L'anatema delle partite di giro.


Pazz’Esco convocò tutta la popolazione di Cozzagrande: “Troveremo presto un nuovo sito. Un vivaio da sballo. Staremo un po’ stretti. Ma sarà economico e faremo bella figura! Quelli in più potranno pure andarsene. Diminuiranno i costi, aumenteremo i margini e gli economics faranno faville”. Fuoc’Amico arrivò giusto in quel momento. Annuì compiaciuto. Un lampo di luce gli attraversò gli occhi. ToutanCàmen, il gran cozzaro della confederazione – pensò - sarebbe stato soddisfatto. Pazz’Esco, che lo aveva osservato di sottecchi si sentì incoraggiato, “Abbiamo di fronte grandi sfide”, riprese. Nella pausa si sentì: “Perché una grande sfiga?”. Pazz’Esco o non ci fece caso o non sentì nulla, come capitava spesso: “Tutti”, annunciò, “ siamo chiamati a seguire la mia strategia!”. Fuoc’Amico deglutì e si guardò intorno serissimo. Il lampo di luce nei suoi occhi si fece sinistro. Ma intanto tutte le cozze di Cozzagrande guardavano verso l’ingresso oltre il quale era apparsa minacciosa la sagoma di Red Loop, figura di spicco del gran giurì delle cozze, insuperabile nei ragionamenti circolari tendenti all’infinito, l’unico in grado di sollevarsi dal pavimento tirandosi su per i suoi stessi calzini. La freccia che indicava il WC lo ispirò e gli fece deviare il percorso. La sala fu attraversata da un generale sospiro di sollievo. Erano ancora distratti, mentre Pazz’Esco affermava solennemente che tutti sarebbero stati coinvolti in un nuovo piano in base al quale ognuno avrebbe cambiato di posto. Lo spostamento fisico di ognuno da un posto all’altro avrebbe dunque lanciato un grande segnale di novità “Il cambiamento”, sentenziò alla fine del lungo discorso, “è il nuovo!”. “Geniale”, commentò una cozza, cogliendo giusto le ultime parole. Pazz’Esco era ormai un fiume in piena di idee e di parole: questo si sposterà di là, quell’altro da un’altra parte e così via. Alcuni ruotavano fino a tornare al punto di partenza, e allora bisognava ricominciare daccapo. Gli spostamenti erano troppi e le cozze non riuscivano più a seguire perché nessuna di loro prendeva appunti. Qualcuna sonnecchiava, qualcun’altra si accasciava. Ma poi di nuovo, come in un crescendo, la comunità riprese ad animarsi. Tutto perché ad una cozza colpita da insonnia era venuta l’idea di accettare scommesse sulle possibili destinazioni ai nuovi posti. Era nato, a partire dalle reali esigenze della domanda, il nuovo business di Cozzagrande. La cosa ebbe un gran successo e quando sembrava ormai di stare nel pieno delle contrattazioni alla borsa di New York, Pazz’Esco volle lanciare la sua nuova idea di mercato: “Ci infileremo nel business delle scommesse! Tutti scommettono. E’ un mercato immenso che non può finire così”. Manco avesse intuito quello che stavano facendo le cozze da un bel po’ di tempo. Purtroppo, però, non si trovavano i margini. Mentre tutti sembravano guadagnarci, non si trovava la quota di guadagno da dedicare alla sopravvivenza della comunità, appunto i margini. “Sono tutte partite di giro! Sono solo partite di giro!” si mise allora ad urlare a strozzagola come lanciasse un anatema la cozza dai facili rendiconti, a cui per la verità di solito gli giravano di più anche per un nonnulla. Cosa voleva dire, la cozza dai facili rendiconti? Semplicemente che tutto il guadagno così come veniva incassato se ne andava per pagare tutte le cozze che si dovevano pagare, quelle non meglio definite che stakeholders. Ma sul più bello si dovette interrompere la discussione, con gran delusione delle cozze che stavano organizzando una gigantesca caccia al tesoro per trovare i margini suddetti. Incombeva l’emergenza dello spostamento ad un nuovo sito. Occorreva pianificare ogni dettaglio per ridurre danni e disagi. Fu nominato un curatore al Pert, uno di quei metodi di pianificazione usati per i grandi progetti militari e aerospaziali che consentono di porre domande del tipo “perché chi doveva fare cosa quando non si trova da nessuna parte?”. Mentre le cozze incaricate si esaurivano su questo tema, nessuno si era ancora reso conto che proprio in quel momento stava per nascere Cozzagrande di Sotto. Ma questo è un altro capitolo della nostra storia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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